sabato 25 settembre 2010
26 settembre 1944, la linea Gotica si ferma a S. Mauro.
Il mattino del 26 settembre 1944, i battaglioni canadesi , insieme a truppe neozelandesi ,appoggiati dai carri armati, attraversano il Rio Salto in direzione di San Mauro.
Qui si scontrano con i Tedeschi che avevano occupato il Paese e il combattimento,furioso, avviene in pieno centro ,di casa in casa , anche con micidiali scontri all’arma bianca e con gravi perdite da ambo le parti.
Gli Alleati riescono a proseguire l’avanzata mentre i cacciabombardieri e l’artiglieria pesante intervengono a bombardare le linee tedesche.
Tra il 27 e il 28 settembre, dopo che una intera compagnia alleata viene annientata dai Tedeschi, inizia il grande attacco che segna la sorte dell’antico ponte romano di Savignano, fatto saltare in aria dai tedeschi in ritirata.
L’asse San Mauro -Savignano resta fra due fuochi sotto una pioggia di granate e i bombardamenti continuano per giorni sino all’offensiva finale , sferrata in ottobre : il 20 e 21 gli alleati libereranno Cesena.
Savignano, Gatteo e San Mauro subiscono notevoli perdite di vite umane e la distruzione di gran parte di case, ponti e strade: a San Mauro il 90 per cento del paese non esisteva più, così pure Savignano che ebbe anche un centinaio di morti.
La campagna fu devastata, stalle e abitazioni saccheggiate.
Il 26 settembre , nei pressi di Villa Torlonia, un bombardiere sgancia due bombe: una colpisce una postazione tedesca, l’altra centra in pieno la casa del mezzadro Domeniconi nel podere Fabbrona e uccide 23 persone, 13 delle quali componenti della stessa famiglia patriarcale sammaurese.
Alcuni giorni prima altre tre persone erano rimaste uccise nel podere Cima per lo scoppio di una granata e altri morti si ebbero in Paese .
Tutte le case coloniche della tenuta Torlonia poste nei poderi confinanti con il fiume, dove i tedeschi si erano arroccati, vennero completamente distrutte e molte altre danneggiate.
La popolazione civile venne fatta sfollare precipitosamente , caricata sui camion dagli alleati ed evacuata a Viserba : da qui trasportata perlopiù nelle Marche, come i miei nonni e tutta la famiglia, che quando poterono tornare, dopo alcuni mesi, trovarono tutto distrutto: casa, stalla, campi, viti...non era rimasto più niente.
In quei giorni (il 25 settembre 1944) anche la famiglia di mia madre subì la stessa sorte. Lo stesso copione, solo che la mamma (lei si salvò, seppur ferita gravemente) e i nove morti della sua famiglia erano nascosti in un "buco" poco distante dalla loro casa colonica in via Branchise (fra Gambettola e Cesena).
RispondiEliminaNel mio sito ho trascritto la storia di quei giorni, così come mi è stata raccontata da Anna Cenni, non ancora nata nel 1944, cugina di mia madre: http://www.cristella.it/altro/pierina.php
Cristella,ho letto il tuo racconto e le vicende della tua famiglia. E' vero quello che dici, e anche la difficoltà dei sopravvissuti a queste tragedie di parlarne,poi....
RispondiEliminaAnche mia mamma, che è rimasta con i suoi, da bambina ,chiusa nella cantina di casa sua per ore con le macerie addosso,per tanti anni non ci ha mai raccontato niente, forse per non rinnovare l'angoscia. Grazie per la testimonianza.....
Non si dimentichi di ricordare i 75 morti, innocenti cittadini dell'allora piccolo borgo di Sant'Angelo di Gatteo, caduti sotto le bombe degli alleati il 27 Settembre 1944.
RispondiEliminaClaudio
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RispondiEliminanike sb
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