Il vino e l'arte. Il vino,in occidente, é stato sempre affidato all'immortalità della pittura, il buon vino rende migliore l'uomo, la grande pittura lo rende leggibile e sottile. Tutte le facoltà sensoriali al di fuori dell'udito sono appoggiate dal vino: la mano che afferra il bicchiere, l'olfatto, il gusto e la vista incantata dalla sua vista. Non c'é da stupirsi se pittura e vino nella loro storia hanno numerosi incontri, perchè il vino non é esclusivamente materia e colore, ma luminosità e metamorfosi:caraffa,bicchiere,fiotto, effervescenza ma anche grappolo, paesaggio, gioco. Le grandi civiltà pittoriche sono da sempre legate al vino, il vignaiolo, come il pittore ha una sua tavolozza, ha i suoi pennelli. Presiede e mescola, dosa e trasforma, gioca con le leggi naturali che presiedono alla fermentazione, all'evoluzione del vino. Una botta di giallo in più per il pittore, una botte di Sangiovese in più per il vignaiolo.
Il vino e l'arte.
RispondiEliminaIl vino,in occidente, é stato sempre affidato all'immortalità della pittura, il buon vino rende migliore l'uomo, la grande pittura lo rende leggibile e sottile. Tutte le facoltà sensoriali al di fuori dell'udito sono appoggiate dal vino: la mano che afferra il bicchiere, l'olfatto, il gusto e la vista incantata dalla sua vista. Non c'é da stupirsi se pittura e vino nella loro storia hanno numerosi incontri, perchè il vino non é esclusivamente materia e colore, ma luminosità e metamorfosi:caraffa,bicchiere,fiotto, effervescenza ma anche grappolo, paesaggio, gioco. Le grandi civiltà pittoriche sono da sempre legate al vino, il vignaiolo, come il pittore ha una sua tavolozza, ha i suoi pennelli. Presiede e mescola, dosa e trasforma, gioca con le leggi naturali che presiedono alla fermentazione, all'evoluzione del vino. Una botta di giallo in più per il pittore, una botte di Sangiovese in più per il vignaiolo.