mercoledì 23 febbraio 2011
1878-1883 inchiesta Jacini sulle condizioni della classe agricola.
Il 7 giugno 1872, il senatore e medico Agostino Bertani fece un lungo e appassionato discorso alla Camera per mettere in rilievo le gravi e disperate condizioni della classe contadina italiana , peggiorate dalle nuove tasse e dai metodi assenteisti dei proprietari terrieri che spogliavano anno dopo anno la terra ,senza reinvestirne alcuna ricchezza.
Il suo ordine del giorno recitava:
“I sottoscritti propongono alla Camera che, ispirandosi alla giustizia, all’opportunità, alla prudenza ,e riconoscendo doversi riparare i danni che il disagio della numerosa classe agricola può cagionare all’ordine sociale, voglia deliberare una inchiesta sulle condizioni attuali della classe agricola e principalmente dei lavoratori della terra in Italia”.
Questa proposta fu accolta solo cinque anni dopo, quando la Sinistra -capeggiata da Depretis- era ormai al Governo.
Affidata a una commissione parlamentare presieduta dal conte Stefano Jacini, conservatore, l’inchiesta fu conclusa nel 1883.
Ne uscì un lavoro superficiale ,contenente dati incompleti, spesso inficiati dalla interpretazione ottimistica e paternalistica dei proprietari agricoli che detenevano spesso il potere municipale.
Comunque , l’inchiesta Jacini contribuì almeno alla conoscenza di questo mondo e diede un triste quadro sulle condizioni di vita dei contadini.
Al tempo dell’unità d’Italia, i quattro quinti degli operai italiani erano lavoratori della campagna, divisi tra affittuari,mezzadri, operai e braccianti avventizi.
Ovunque, dalla Sicilia alla Lombardia, regna miseria,carestia,usura, pellagra, abbrutimento,analfabetismo e disperazione.
Nell’alimentazione prevale il granturco sul frumento ,la carne solo per le feste e, a causa della tassa sul macinato ,che assorbì parte dei mezzi prima disponibi, in certi luoghi divenne persino difficile comprare il sale .
Se il mezzadro e il fittavolo riescono a mangiare un uovo ogni tanto e a far bollire una gallina, il vitto del bracciante viene descritto sovente con la seguente durissima formula:”Polenta e acqua”.
Ma i mezzadri sono quasi ovunque in debito coi padroni e le abitazioni sono in genere anguste e in cattive condizioni, con finestre senza vetri , quando non sono che capanne di canne e terra battuta.
Grande disagio e risentimento causano frequenti rivolte contadine nell’Italia Meridionale e un po’ovunque i contadini gridano contro il nuovo Governo.
Il malcontento,intanto ,orienta le masse, nelle varie regioni, verso i partiti in esse prevalenti: in molte zone del nord verso il socialismo, nel napoletano verso la camorra e in Sicilia verso la mafia e il brigantaggio.
L'inchiesta Jacini è un'incredibile fonte di informazioni; una volta sono andata in biblioteca apposta per cercare notizie sull'allevamento dei bachi da seta in Romagna. Materiale che ho ancora nel cassetto... Dovrò continuare le ricerche!!!
RispondiEliminaE'vero,dovremmo conoscere meglio la nostra storia, anche quella che è considerata "minore"....
RispondiEliminaL'Inchiesta è davvero una gran fonte d'informazioni. Consiglio la lettura di suoi estratti a tutti gli appassionati di storia.
RispondiEliminaUtilizzo spesso il testo della commissione Jacini per il Cilento, costituito dal volume di Angelo Raffaele Passaro. Certamente esso costituisce una fonte essenziale per la conoscenza dello stato del territorio e delle popolazioni contadine immediatamente dopo l'unità d'Italia.
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