mercoledì 2 febbraio 2011
LA CANDELORA
La ricorrenza liturgica della Presentazione del Signore e della Purificazione di Maria è detta anche Candelora, perché vi si benedivano e distribuivano ai fedeli le candele a cui il popolo attribuiva particolari poteri , destinandole a scongiurare temporali e a consolare agonie.
E’ una festa celebrativa che si inserisce in ripetute scansioni di quaranta giorni (quaresime, quarantene),infatti quaranta sono i giorni da Natale alla Candelora e quaranta sono i giorni sui quali
influisce , come ci dicono i tanti proverbi, spesso contrastanti fra di loro:
Se e’ bat e’ soul per la Candilora,
quarenta dè a n’avem ancora.
Par Senta Mari Candela,
o che piov o che met neva
o che tira un vent che pela;
o se l’è bela zurnèda
quarenta dè e piò ad’invarnèda
Par la Candilora,
che sia nòiva o che piova
da l’inveran siamo fora;
e se e’ stà e’ sulatel
u i n’è ancoura un misarel.
Se e’ piov par la Zariola
quaranta dè d’inveran u s’arnòva.
... "e dé dla Candilora" (il giorno della Candelora)... secondo il Calendario Romagnolo, quello che rimaneva delle candele alla fine della processione, veniva portato a casa e conservato per essere poi acceso davanti ad un'immagine sacra nel caso in cui qualche familiare, nel corso dell'anno, avesse gravi problemi di salute.
RispondiEliminasono rimasti in pochi a frequentare la messa della sera. e il parroco lascia in fondo alla chiesa le candele benedette per chi voglia portarle a casa.
RispondiEliminaavranno lo stesso valore?