sabato 10 settembre 2011
Emigranti di Romagna....
Anche la Romagna diede il suo contributo all’emigrazione in terra d’America.
Pure il mio paese,San Mauro, e quelli vicini di Gatteo, Savignano e Sant’Angelo ,sono stati toccati da questo “fenomeno sociale”, specie sul finire dell’800 , inizio ‘900 e negli anni ‘20-30.
Molti di essi, contadini, emigrarono in Sud America a lavorare nelle piantagioni di caffè e non fecero più ritorno perché partire per un paese lontano ,allora ,significava spesso non tornare più .
In alcuni paesi, al momento della partenza degli emigranti ,sul mezzogiorno le campane invitavano i fedeli in chiesa per invocare la protezione della Madonna al canto delle Litanie.
Lo scrittore e poeta Luigi Pedretti diGatteo descrive bene l’atmosfera di quei tempi in questa poesia:
I và in te Brasil
A simi vers la fòin de sècul vèc
E l’era mez-dè,
fat ad sòul,ad chèld,
quand’al campèni
al sunet al Litanì.
_Piapi,Francòn,Foschi,
Fantinel,Romeo,
i s’imbarchèva pre Brasil!
In còr e’ piuvèt al Litanì.
La Madunòina ,
avstìda ad bruchèd,
tra al candòili,l’arlusìva.
E paret cla gès:
“Così sia”
An’iò piò vest,quei ch’iè andè via.
Si era alla fine del secolo vecchio/era mezzogiorno/ tutto sole e caldo/
Quando le campane /suonarono le Litanie./
Piapi, Francon, Foschi,/Fantinel Romeo/
Si imbarcavano per il Brasile/.
Piovvero le litanie/la Madonnina / vestita di broccato/
Tra le candele spendeva di luce/
Sembrava dicesse:/così sia./
Non li ho più rivisti, quelli che sono andati via.
Una mia parente da parte di mia madre originaria di Sant'Angelo di Gatteo anche lei, mi hanno raccontato che, emigrò in Brasile in quegli anni e nel viaggio perse una figlia. Poi tornò al paese dopo alcuni anni. Non si ricordano mai abbastanza queste emigrazioni come non si ricorda che dopo la seconda guerra Mondiale molti Romagnoli,compresa mia madre, dovettero emigrare. Le commemorazioni del 150° dovrebbero d'obbligo ricordare anche queste storie, rammentare ai giovani d'oggi quanta miseria doveva esserci per costringere molti a lasciare la propria terra.
RispondiEliminaSaluti da Claudio
L'emigrazione ha costretto molti Romagnoli ad emigrare al Nord d'Italia alla fine della guerra. Certamente non si trattava di contadini o proprietari terrieri che se la cavavano bene e che se la sono cavata sempre bene anche durante la guerra. Non si ricorda quante donne anzi bambine di appena 12 13 14 anni dopo la guerra venivano spedite dalle famiglie povere e numerose delle nostre zone a servizio presso le ricche famiglie del Nord. Quante bambine non hanno potuto godere delle gioie della Adolescienza, questo nessuno lo ricorda. Di queste storie nessun poeta si è distinto per avere tracciato sul suo taccuino un benchè minima strofa o pensiero.
RispondiEliminaSaluti da Marisa di Sant'Angelo di Gatteo
Grazie per le vostre testimonianze....il tema dell'emigrazione della nostra gente ,è vero, viene troppo poco ricordato!
RispondiEliminainteressante... :)
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