venerdì 18 febbraio 2011
L'annessione delle Romagne al Regno d'Italia.
Il 21 giugno 1859 in Romagna viene abbassata la bandiera Pontificia e sui Palazzi Comunali,viene innalzato il tricolore.
Il 24 settembre 1859 Re Vittorio Emanuele accoglie l’annessione delle Romagne, come si diceva ancora allora, al plurale, dato che era una provincia formata da quattro Legazioni.
La maggior parte della popolazione soprattutto i lavoratori della campagna, non sapeva neppure cosa potesse significare , e tra quelli che avevano afferrato lo straordinario avvenimento, pochi ne capivano la portata .
La Romagna era terra calda e ribelle ,dove la miseria dei contadini,l’odio di classe accumulato per generazioni, i fermenti politici, creavano una miscela esplosiva per l’ordine pubblico, mentre bande di briganti o anche semplici famiglie erano abituate a regolare le cose con il fucile ma soprattutto con il coltello:nel triennio 1856-1859 nelle quattro Legazioni di Romagna si contano ben tremila aggressioni a coltellate.
Con l’annessione ai Savoia,ai preti, nelle Chiese ,si ordina di cantare un Te Deum di ringraziamento e di esultanza, ma il Vescovo Enrico , della Diocesi di Cesena ,si oppone , tuonando contro” le false, perverse e anticristiane idee, che i nemici della Religione spargono in questo tempo”.
Alcuni preti più ostinati a non officiare la celebrazione vengono addirittura tradotti in prigione dai carabinieri.
Ma ormai il nuovo Stato era nato ,il 18 febbraio 1861ha luogo la prima convocazione del Parlamento Italiano, il 17 marzo Vittorio Emanuele II viene proclamato Re d’Italia e entro la fine dell’anno si tiene il primo censimento generale del nuovo Stato: la nostra Regione contava 2.084.000 abitanti.
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