mercoledì 1 giugno 2011
La conserva di pomodori di una volta.
Ormai andiamo verso l’estate e si apre la stagione d’oro dei pomodori, quelli che maturano al nostro sole, nel nostro orto di casa.
I pomodori, rossi e polposi , sono sempre stati un ingrediente base della nostra cucina romagnola , indispensabili per i ragù della domenica , per i sughi di brodetti ,umidi, zuppe, o da fare “in gratè”…..accanto a cipolle e melanzane.
E per conservare il sapore e il colore dei pomodori per tutto l’anno e per il lungo inverno, anche una volta, ,in campagna, le nostre nonne preparavano la loro conserva di pomodori.
Ci si approvvigionava di un buon quantitativo di pomodori belli ,sani e maturi, che si lavavano e si tagliavano a pezzi.
Questi venivano messi in un grande caldaio o in un mastello ,che spesso era quello del bucato, a bollire su fuoco basso piano piano ,coperti con un telo.
Si lasciavano i pomodori a cuocere lentamente per far perdere gran parte dei liquidi, poi si toglievano dal fuoco e si lasciavano a raffreddare e a macerare per tutta la notte.
Il mattino dopo si passava il tutto al setaccio per togliere le bucce , la polpa densa si metteva in sacchetti puliti di tela bianca e questi allineati su un’asse inclinata con sopra pesi o mattoni che servivano a farne uscire l’acqua.
Alla fine si otteneva una conserva ben soda e asciutta, che si conservava a lungo in recipienti di terracotta mantenuti in cantina o in un luogo fresco e arieggiato , dove se ne sarebbe preso quel tanto che serviva giorno per giorno per dare colore e sapore alla modesta cucina che usava un tempo nella campagna di appena ieri.
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