domenica 4 settembre 2011
L'uva fragola.
Quando la filossera sembrò distruggere tutti i vigneti del Vecchio Mondo, la salvezza venne dall’America.
I ceppi delle viti di quel lontano paese vennero introdotti in Europa e su questi si innestarono nuovamente i vitigni originari.
Così l’Europa riebbe salve le sue vigne, dove rimasero anche alcuni di quei vitigni selvatici non innestati.
Col tempo si cominciò ad apprezzare l’uva che producevano : acini tondi,vellutati,con la buccia spessa e un curioso sapore di fragola.
Non era uva buona da vino , ma dolce e piacevole da mangiare e perfetta per farne mostarde.
La chiamarono “uva fragola”,e ancora oggi è conosciuta con questo nome ,oltre, naturalmente che con quello di “uva americana”.
E’ un’uva forte, rustica,che non ha bisogno di particolari cure e non richiede fitofarmaci e perciò sta tornando di moda come uva da tavola ecologica.
Ricetta della mostarda all’uva fragola:
Per ogni chilo di uva :tre etti di zucchero,gherigli di noce e fette di pera duretta .Cuocere l’uva sgranata fino a che gli acini si rompono ,passare al setaccio , rimettere nel tegame e aggiungere alcuni gherigli di noce tritati grossolanamente e due-tre pere a fettine.
Fare addensare a fuoco basso sempre rimescolando finchè non abbia assunto consistenza cremosa.
Travasare nei barattoli a chiusura ermetica facendoli sterilizzare in acqua bollente per 10-15 minuti .
Questa mostarda , simile al Savòr romagnolo, si accompagna molto bene alle carni lessate o alla polenta, come si usava una volta in gran parte del mondo contadino.
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