lunedì 8 marzo 2010

A proposito dell'8 marzo.

Nei tempi più lontani alla donna si è negata persino l’anima e,nel corso degli anni, malgrado le molte aperture della società, il cammino delle pari opportunità nell’istruzione, nelle professioni e nella politica è ancora spesso difficoltoso.
Le donne di una volta erano poco considerate e poco ascoltate dagli uomini, i quali non volevano che si intromettessero negli affari e nei loro discorsi :”tè sta’ zèta “,dicevano rimproverandole , che anche Mazzini lo aveva detto che le donne dovevano sempre stare zitte!.
In più , una volta, le mogli dovevano dare del voi al marito, il quale , quando le nominava non diceva mai “mia moglie”, ma “quella che dorme con me”, “la donna che ho in casa”, oppure “ la madre dei miei figli “,o altre amenità del genere.
E si che le donne in campagna hanno lavorato al pari degli uomini e qualcosa di più: erano sempre le prime ad alzarsi all’alba e le ultime a coricarsi, reggendo la casa con fatica, difficoltà e orgoglio.
In campagna le giovani spose erano sottomesse alla suocera-azdora, che decideva e imponeva le mansioni e a chi affidarle e non sempre i rapporti erano facili; nascevano discordie che portavano anche alla rottura definitiva e all’uscita dalla famiglia patriarcale.
Nelle famiglie contadine numerose le donne mangiavano in piedi accanto al focolare oppure insieme ai bambini presso il tagliere e le loro razioni erano sempre più scarse di quelle degli uomini.
Oltre a lavorare nei campi, alle donne toccava la cura dei figli ,dell’orto, del pollaio ,oltre ai lavori emblematici del bucato, della filatura , della tessitura e la preparazione e la cottura settimanale del pane.
Duro lavoro, poco cibo ,miseria e sottomissione hanno accompagnato le donne proletarie e campagnole per generazioni :oggi richiamarsi alle pari opportunità sembra ovvio, ma è stato un percorso lungo e difficile che ancora non è completamente concluso.
saluti.
G.

3 commenti:

  1. E' tutto vero,anche se, grazie alle conquiste fatte nell'ultimo secolo, é ancora più impressionante pensare alle condizioni di vita delle donne in AFGHANISTAN...ma questa, purtroppo, é un'altra storia.Franco.

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  2. E tutto sacrosantamente vero, anche se, grazie alle conquiste fatte nell'ultimo secolo, é ancora più impressionante pensare alle condizioni di vita delle donne, per citare solo un caso, in Afghanistan (infibulazione e quant'altro)... ma questa, purtroppo, é un'altra storia. Franco.

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  3. Era tanto tempo che non "chattavo" che ho perso la dimestichezza per l'uso del computer. Ne chiedo venia impegnandomi fin d'ora a far di meglio.

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