lunedì 3 ottobre 2011
Tempo di tartufi.
Tempo di tartufi e tempo di fiere e mercati di questo nobile tubero, come la Fiera di sant’Agata Feltria inaugurata in questi giorni.
E appunto questa è l’epoca di raccolta del Tartufo bianco pregiato, il Tuber Magnatum, vale a dire dei magnati, dei ricchi signori ,così come venne definito da Pico nel 1788.
Questo tartufo si riesce a trovarlo dalla tarda estate fino al primo inverno , dalla pianura fino ai 600 metri di altezza sul livello del mare, in terreni con rilevante umidità.
Le piante presso cui riesce ad adattarsi sono la quercia , il tiglio il pioppo nero e bianco il salice da vimini e il carpino nero.
La raccolta del tartufo è libera nei boschi e nei terreni non coltivati, sempre che vengano rispettate le regole che caratterizzano questa attività: l’ausilio di un cane addestrato a questo scopo e l’utilizzo di un apposito attrezzo per lo scavo, limitato alla zona ove il cane lo ha segnalato.
Il tartufo è un prodotto molto deperibile e pertanto è fondamentale un’attenta conservazione.
Il metodo più comune è mettere i tartufi ,avvolti ad uno ad uno in carta da cucina, in un barattolo a chiusura ermetica da tenere in frigorifero:il tartufo nero può mantenersi così per un mese, quello bianco non più di 15 giorni.
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