martedì 1 marzo 2011
L' ACERO CAMPESTRE , PIANTA DI CAMPAGNA.
Una delle piante che per secoli ha servito fedelmente il contadino è l’acero campestre ,detto anche oppio, una delle sei varietà spontanee italiane del genere Acer tra le 150 che esistono in natura.
L’acero campestre deriva il nome dal suo utilizzo rurale, risalente a tempi antichissimi, come tutore vivo dei filari della vite, delle cosiddette “piantate”.
Quando ancora nelle nostre campagne la vite era coltivata a filari, ogni podere possedeva decine , centinaia di piante di oppio,- è con questo nome che è conosciuto in Romagna,- che oltre a sostenere le viti forniva foglie fresche per le bestie e grandi quantità di legna per il camino.
Il suo legno era usato anche per attrezzi agricoli, data la sua durezza e compattezza ed è pure con il legno di acero che venivano fabbricati i gioghi dei buoi.
L’oppio è una pianta resistente alle più drastiche potature, veniva infatti coltivato “a capitozzo” e ogni anno i rami si riformavano interamente.
Grandi esemplari di acero esistono ancora nei campi, chiari relitti di coltivazioni preesistenti e alcuni se ne vedono anche in prossimità di edifici rurali ai quali forniscono una fitta ombra.
Assieme all’olmo, purtroppo decimato dalla terribile “grafiosi”, l’oppio è l’albero più familiare del nostro paesaggio agrario italiano.
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