domenica 6 giugno 2010
La "SETTIMANA ROSSA". 7-14 giugno 1914
All’alba di lunedì 7 giugno 1914, l’Italia intera è attraversata da rivolte e scioperi e prende il via quella che verrà chiamata la “Settimana Rossa”.
La scintilla scoppia ad Ancona: in una manifestazione di protesta contro la guerra di Libia e il carovita,in concomitanza con la parata della festa dello Statuto Albertino,la polizia interviene duramente e uccide tre dimostranti.
In tutta Italia viene subito proclamato uno sciopero generale,che e in Romagna diventa vera e propria insurrezione, aggregando repubblicani, socialisti ,anarchici e sindacalisti.
Per una settimana i rivoltosi controllano tutta la Regione,assaltando le stazioni per impedire il passaggio dei treni, incendiando e saccheggiando carri merce e tagliando i fili del telegrafo, isolando tutta la Romagna.
Dopo giorni di eccessi e aspra lotta,il 10 giugno la Confederazione Nazionale del Lavoro revoca lo sciopero e il 13 giugno finalmente la rivolta ha termine.
Il clima però rimane incandescente e due settimane dopo, il 28 giugno,con l’assassinio dell’erede al trono austriaco Francesco Ferdinando,si innesca la fatale reazione a catena che porterà ai tragici eventi della Prima Guerra Mondiale.
G.
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L'ANTIFASCISMO OSIMANO IN PILLOLE
RispondiEliminaNel 1914, forti della presenza di socialisti ed anarchici,Enrico Malatesta era spesso ad Osimo dopo l'esilio londinese, un folto gruppo di osimani partecipò attivamente alla Settimana Rossa.
L'11 Novembre 1931 furono effettuati 24 arresti dalla Polizia fascista. Tra gli arrestati ne farà le spese Fiordelmondo, noto esponente socialista, soprannominato Calicì. La purga violentemente somministratagli, a base di olio di camion, sarà fatale per lo sventurato che morirà tra dolori atroci dopo poco tempo, lasciando otto figli in età minore.
Nel 1936 viene processato il capo giardiniere di Osimo per aver inveito contro due subalterni imposti in quanto fascisti, a suo parere poco attivi nel lavoro "...lavorate solo perchè indossate la camicia nera. Se fosse per me vi farei morire di fame, voi e quelli che vi hanno mandato..." . Venne condannato ad una pena lieve in quanto riconosciuto il suo valore professionale. Me lo ricordo quando ero bambino quando andavo a giocare, come eravamo soliti dire, ai giardinetti.Giorgio e Giovanna hanno recentemente visto il giardino pubblico di Osimo che a mio avviso porta bene i suoi anni. Ah, dimenticavo, il vescovo di Osimo, monsignor Monalduzio Leopardi, più o meno negli anni '30, mentre era in corso una cerimonia religiosa, venne chiuso nel Duomo assieme ai fedeli, e fatto uscire dopo diverse ore.
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