giovedì 20 gennaio 2011

Pellegrino Artusi e la Romagna.



“La migliore salsa che possiate offrire ai vostri invitati è un buon viso e una schietta cordialità.
Brillat Savarin diceva che invitare qualcuno è lo stesso che incaricarsi della sua felicità per tutto il tempo che dimora sotto il vostro tetto “.
Questa era l’idea dell’ospitalità di Pellegrino Artusi.

Nato a Forlimpopoli il 4 agosto 1820 da ricca famiglia borghese , Pellegrino se ne allontanerà in seguito alla brutta esperienza vissuta la notte del 23 gennaio 1851, quando la sua casa fu invasa e saccheggiata dalla banda del Passatore.
Così l’Artusi , “Buratèl” per i compaesani, secondo l’abitudine dei romagnoli di affibbiare a tutti un soprannome, si trasferì nella ricca e più tranquilla Firenze.
Qui , grazie all’apertura di “un banco di sconto” raggiunse una importante posizione sociale ed economica e si accinse a vivere per il meglio .
A sessant’anni suonati, preso dall’amore per i fornelli,comincerà a raccogliere e sperimentare di persona ricette delle varie cucine regionali:ricette che raccolte poi ne “ La scienza in cucina” gli daranno la fama.
E la Romagna?
Malgrado la storia del Passatore, ne avrà sempre nostalgia, la conserva nel cuore, nel sangue e nel palato.
Come quando ,parlando della “Minestra a due colori”,egli dice trattarsi di “un piatto delicato e leggiero, che può piacere in Toscana…ma che non sarebbe da presentare ad un pranzo in Romagna, ove il morbidume sotto i denti non è punto del gusto di quel paese”.
E il termine “morbidume” indica chiaramente che “lui” la pensa come noi.

3 commenti:

  1. "La scienza in cucina e l'arte di mangiare bene" più che un semplice ricettario, si dice sia un vero e proprio utile e anche divertente "romanzo della cucina"...
    Altra frase rimasta famosa del nostro caro Artusi era: “…Non sono un ghiottone, né un gran pappatore… ma amo il bello ed il buono ovunque si trovino e mi ripugna di vedere straziata – come suol dirsi – la grazia di Dio…”dove, per Pellegrino Artusi, la “grazia di Dio” sarebbe la buona tavola!

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  2. Ho un vecchissimo Artusi che proteggo in un sacchetto altrimenti si sfalderebbe. Custodiamo le nostre copie come tesori preziosi!

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