martedì 27 settembre 2011

La pera volpina .


Un frutto che i contadini di una certa età ricordano con nostalgia è la pera volpina, che maturava in autunno insieme alle sorbe, le azzeruole e le giuggiole.
Ormai si possono trovare solo nella zona di Casola Valsenio, dove da qualche anno ci si è messi d’impegno a produrre e a far rivivere questi frutti della terra quasi spariti.
Le pere volpine si mangiano solo cotte, come si fa con le mele cotogne, cuocendole di solito nel vino rosso e con l’aggiunta di zucchero,chiodi di garofano e cannella fino a renderle morbide e irriconoscibili.
Sono di un verde rugginoso, di forma rotonda e di piccole dimensioni.
Erano uno degli ingredienti del “Savòur”, una specie di confettura contadina ottenuta col mosto arricchito di frutta , anche secca, che si faceva in tempo di vendemmia.
Oltre alla volpina, un’altra pera dimenticata è la “moscadella” , chiamata così perché di polpa molto dolce il cui sapore ricorda l’uva moscato e di cui pare fosse goloso anche il Leopardi e che dovevano restare nella sua memoria per sempre.

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