venerdì 7 ottobre 2011

La Saba e il Savòur


L’uva non solo diventa vino,ma con il mosto si possono preparare ancora oggi dei prodotti capaci di vincere il tempo e di arricchire la nostra dispensa.
Con il succo d’uva non fermentato , il mosto, nei secoli si è perpetuata un po’ ovunque l’usanza di farne salse e mostarde per condimento a varie pietanze.
Uno di questi preparati è la Saba, o Sapa che dir si voglia .
Si ottiene mettendo in una grande recipiente 10 litri di mosto fresco e tenendolo a sobbollire a fuoco basso per parecchie ore, finchè si riduce a un quarto del volume iniziale.
Se ne ottiene uno sciroppo zuccherino che ,messo nelle bottiglie ben chiuse ermeticamente, può durare per più anni senza perdere le sue qualità.
Stesso procedimento per il Savòur ,dove al mosto fresco si aggiungono pezzi di frutta duretta come mele, pere, cotogne, noci e fichi tritati e un po’di buccia grattugiata di limone e arancia: poi si fa cuocere il tutto piano piano per 4-5 ore .
Alla fine se ne ricava una specie di confettura che accompagna ottimamente il bollito e i formaggi o si mangia stesa sul pane.
Sono preparazioni che ormai nessuno fa più in casa, occorre troppo tempo e sono sapori non sempre apprezzati, al massimo se ne compra un vasetto in drogheria per curiosità, ma non è certo come quello che cuocevano le nostre nonne, ognuna gelosa della propria ricetta che passava di madre in figlia.

Nessun commento:

Posta un commento