giovedì 18 marzo 2010

Sempre Marzo

Che sia stato o non sia stato Marzo, è per merito suo e delle scarpette per Valentino che anche Luciano, da Longiano, carissimo e validissimo amico, è finalmente ed operativamente entrato nel Blog con un interessantissimo e valido contributo partito dalle mancate scarpette per Valentino. Ed ora entrato attivamente, deve continuare a darsi da fare, non ostante i suoi tanti impegni di lavoro. Ed è proprio per questo che l'apprezziamo ancora di più con un - grazie- collettivo.
Dopo di che si continua sempre con un altro MARZO sempre poetico e sempre pascoliano, cui io non aggiungo niente, dando tutto lo spazio, poetico o no, possibile agli amici collaboratori.
Da " Canti di Castelvecchio " -----Canzone di Marzo-----
" Che torbida notte di marzo! / Ma che mattinata tranquilla! / Che cielo pulito! / Che sfarzo di perle! / Ogni stelo, una stilla / Che ride: sorriso che brilla / Su lunghe parole / Le serpi si sono destate / Col tuono che rimbombò primo. / Guizzavano, udendo l'estate, / le verdi cicigne tra il timo, / Battevan la coda sul limo / le biscie acquaiole. / Ancor le fanciulle si sono destate, ma per un momento. / Pensarono serpi, a quel tuono, / Sognarono l'incantamento. / In sogno gettavano al vento / Le loro pezzuole. / Nell'aride bresche anco l'api / si sono destate agli schiocchi. / La vite gemeva dai capi, / fremevano i gelsi nei nocchi. / Ai lampi sbattevano gli occhi / Le prime viole. / Han fatto, venendo dal mare, / Le rondini un tristo viaggio. / Ma ora, vedendo tremare/ sopr'ogni acquitrino il suo raggio, / Cinguettano in loro linguaggio, / Ch'é ciò che ci vuole. / Sì, ciò che ci vuole. Le loro/ Casine , qualcuna si sfalda, / Qualcuna é già rotta. Lavoro / Ci vuole, ed argilla più salda, / Perchè ci stia comoda e calda / La garrula prole.
Buon lavoro, se si vuole. Anche di critica, se si vuole. GB.M.

3 commenti:

  1. Carissima Grazia,
    molto bella questa poesia , dove si coglie bene il carattere di questo mese che infatti alterna tuoni e brutto tempo con belle giornate di cieli puliti., con i piccoli animali che si risvegliano ,le prime viole e i germogli gonfi dei gelsi .
    E il nostro Poeta non poteva non accennare , dato che siamo in marzo, alle rondini laboriose , che ,nonostante il lungo e faticoso viaggio ,appena arrivate, per prima cosa , si mettono a riparare e a ricostruire i nidi per la loro nuova famiglia.
    Un saluto e a presto.
    G.

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  2. Mi chiedo se con "Canzone di marzo" Grazia ha fatto solo un richiamo poetico al calendario o c'è sotto qualcos'altro.
    Di botto mi verrebbe da dire che, in questa poesia, la poetica pascoliana c'è tutta, da una natura che al suo risveglio pare già rassegnata a pericoli e dolori a venire, alla repentina rimozione di simbolici richiami sessuali che fanciulle assonnate esorcizzano gettando fazzoletti (pezzuole)al vento.
    Ma qui mi fermo. Non voglio cedere alla tentazione di dare giudizi critici od azzardare spericolate interpretazioni.
    O siamo così cinici da non poter apprezzare in silenzio una bella e delicata pagina di poesia e lasciar perdere sterili dietrologie?
    Saluti. Luciano

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  3. Oggi è il 21 marzo , il primo giorno di primavera e
    prendo spunto dalla poesia di Pascoli che parla dell’arrivo delle rondini in marzo, per ricordare come il vecchio proverbio “S. Benedetto la rondine sotto il tetto” non sia più attuale, da quando il nuovo calendario liturgico ha spostato questo Santo all’11luglio.
    Fortunatamente ve n’è un altro che ricorda l’arrivo delle rondini il 25 marzo : “Per L’Annunziata la rondine è ritornata”.
    In marzo , con il segno dell’Ariete , comincia lo Zodiaco e una volta, in molte civiltà, anche l’anno.
    Ancora nel Medioevo , in molte città italiane , il capodanno cadeva o il 25 marzo, o alla Domenica di resurrezione.
    La Pasqua ebraica , il Pesah, che cadeva nel plenilunio dell’Ariete , significava “saltar oltre”, e si svolgeva di notte prima della partenza dei pastori per i pascoli estivi.Vi si sacrificava un agnello il cui sangue veniva sparso su capanne e animali per proteggerli dalle calamità.
    Anche il Cristo, simboleggiato dall’agnello come dall’ariete, è sacrificato in questo segno per poi “saltar oltre” il cerchio della morte con la resurrezione.
    In Ariete , il Sole , dopo aver passato la linea dell’equinozio , viene esaltato come Marte, che risiede appunto in questa casa , e dà il nome Marzo ( “Martius” in latino,) a questo mese.
    Buon inizio di primavera e a presto.
    G.

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