mercoledì 20 aprile 2011

La preghiera del Venerdì Santo.



Durante la Settimana Santa un tempo si compivano diversi riti religiosi che ormai sono caduti nel dimenticatoio.
Una delle pratiche devozionali che possiamo includere nei riti di purificazione era quella del digiuno: chi non faceva “la trapassata”, che consisteva in un digiuno totale dal giovedì al sabato santo,osservava almeno quello del venerdì santo ,fino al momento in cui le campane venivano slegate, la mattina del sabato.
La mattina del venerdì santo, invece, le ragazze potevano chiedere una grazia recitando in ginocchio , per trentatré volte di seguito una preghiera che è la rappresentazione stessa della Passione di Cristo e del dolore della Madonna .

L’uraziòun de’Vendar Sènt.

L’uraziòun de’Vendar Sènt,
la Madona la fa un gran piènt,
un gran piènt e un gran dulòur,
questa l’è la passioun de nost Signòur:
questa l’è la cròusa, quest l’è e’ lègn,
du ch’l’è mort e’ nost Signòur dègn.
S’u i foss una quelca verginèla,
a znòcc nud in tla tera consacrèda,
la grèzia ch’la dmandarà l’ai sarà ben dèda.


L’orazione del Venerdì Santo,
la Madonna fa un gran pianto,
un gran pianto e un gran dolore,
questa è la passione di Nostro Signore:
questa è la croce, questo è il legno
dove è morto il Nostro Signore degno.
Se ci fosse una verginella
In ginocchio sulla terra consacrata
La grazia che chiederà sarà ben data.

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