Dato che Franco ha proposto come possibile argomento la superstizione , prendo l’iniziativa di avviare la discussione.
Un tempo, più di ora, sacro e profano convivevano e regolavano la vita affettiva e lavorativa di tante comunità, soprattutto quelle di campagna.
Nelle nostre cucine romagnole si trovava frequentemente il ferro di cavallo accanto alla palma pasquale, oppure la foto di Mazzini e Garibaldi vicino all’immagine di S. Antonio Abate.
Perciò, insieme al rito del rosario serale, si coltivavano anche antiche credenze che bene o male influenzavano la vita quotidiana.
Per esempio , allacciandomi all’ultimo argomento , il maiale, vi era l’usanza di non fare il pane nel giorno della sua uccisione perché non sarebbe lievitato, oppure non veniva ucciso nei giorni 13 e 17 e nemmeno nel primo quarto di luna perché le carni non si sarebbero conservate.
Ora che viene marzo, chi vuole, secondo una antica credenza, può propiziare la salute al marito tagliandogli una ciocca di capelli il primo venerdì del mese e conservandola per tutto l’anno.
Erano più che altro forme di scaramanzia , per propiziarsi la fortuna e scongiurare il malocchio degli invidiosi , un maleficio un tempo molto temuto.
Naturalmente a volte non funzionavano come ci si aspettava , come avvenne a quel contadino del forlivese che su pressione della moglie legò il resto bruciacchiato del ceppo natalizio alla prima vite del filare per scongiurare, diceva la superstizione , i campi dalla grandine.
Quell’anno fu terribile, cadde la grandine più volte rovinando tutto e il rito del ceppo non lo fece mai più.
Ora spero che continui Franco con le sue superstizioni marchigiane…….
Saluti. G.
Raccolgo la sfida, si fa per dire, della Giovanna, e vi racconto, solo per cominciare anche perchè l'ora é tarda, alcune notizie relative alla donna incinta.Premesso che nella campagna marchigiana un matrimonio senza figli era considerato disdicevole e che la responsabilità veniva sempre attribuita alla moglie,nella speranza di vincere la sterilità talune mogli si recavano dalle fattucchiere e contemporaneamente invocavano Sant'Anna, il cui matrimonio fu per lunghi anni infecondo. Se avevano tendenza ad abortire si mettevano addosso un frammento della pelle che le serpi perdono durante la muta. Tale spoglia veniva applicata anche alla base del corno sinistro delle vacche gravide, ma il suo impiego più diffuso, per contatto, era contro l'emicrania. (continua)
RispondiEliminaLa nascita di una bambina, specie in famiglie già numerose, non era salutata con gioia, costituiva infatti per i genitori la preoccupazione dell'onore e quella del corredo. Quanto ai padroni, tenevano malvolentieri sul loro terreno un mezzadro che avesse avuto molte figlie. Riporto un proverbio ascolano molto significativo al proposito:
RispondiEliminaChi laora co'le vacche e vanga co' le femmene
non averà mae grano da venne.
L'attesa era dunque per il maschio, e il detto
La spusa de bon razzu
prima la femmena eppò lu maschiu
doveva avere un valore consolatorio.(continua)
PRONOSTICi
RispondiEliminaOltre che con la prova dell'osso sternale del pollo e del piccione ( é noto il pronostico dell'osso sternale;premesso che la più grande delle due parti che sarebbero risultate dalla trazione e dalla frattura dell'osso avrebbe indicato la nascita di un maschio, il pronostico si sarebbe avverato se tale parte fosse rimasta nella mano di colui o colei che teneva per il maschio),i contadini ncredevano di prvedere il sesso del nascituro dalla forma appuntita o rotondeggiante del ventre, dall'apparizione o no di un segno verticale sul medesimo, e soprattutto dalla coincidenza del concepimento o del parto con determinate fasi lunari.Il concepimento avvenuto durante la luna calante, detta anche luna vecchia o luna buona avrebbe dato un neonato di sesso maschile.
PERICOLI E PRECAUZIONI
Maggiore permanenza in casa e minore partecipazione alla vita degli altri, sia pure nell'ambito del lavoro, avrebbe evitato la vista di persone brutte o deformi o dall'ascolto di notizie gravi o comunque spiacevoli. Inoltre si evitavano alla gravida desideri alimentari che, se non soddisfatti, avrebbero lasciato sulla pelle del bambino che doveva nascere segni caratteristici.E' nota la questione delle voglie: la futura madre non doveva toccarsi mentre desiderava mangiare qualcosa che aveva visto. La superstizione voleva poi che le donne incinte non si ponessero intorno al collo matasse, fili o spaghi, nè che attraversassero corde o catene perchè avrebbero rischiato, per magia, di partorire un figlio col cordone ombellicale attorcigliato al collo e quindi morto o moribondo. Dovevano infine evitare di scavalcare attrezzi agricoli con lunghi manici come il forcone o il rastrello, affinchè il bambino non nascesse malaticcio e non crescesse rachitico. Quando si accorgevano di essere incinte, le contadine si appuntavano subito sul petto una medaqglia di Sant'Anna e cominciavano a recitare ogni giorno una serie di preghiere particolari, non pensando minimamente all'opportunità di una visita medica, a parte il fatto che il medico costava caro.
(Continua)
Molto interessanti le credenze marchigiane, alcune note anche in romagna, come quelle sui fili e sulle corde o sulle voglie.
RispondiEliminaCerto che le donne gravide nell'ambito contadino non ricevevano molte attenzioni,dovevano continuare a lavorare in casa e nei campi a rischio di possibili aborti.
E d'altra parte il vecchio detto "la donna non è gente" ci dà un pò l'idea della considerazione che se ne aveva in certi luoghi e in certi tempi.
Un saluto. G.
Una "postilla" a quanto a detto la Giovanna circa il vecchio detto "la donna non é gente". Nel Lazio, fin dalla gravidanza, la femmina rende malinconica la gestante, il maschio di buon umore. Nell'Abruzzo, la donna che ha il viso appassito é gravida di femmina, mentre s'é paffuta e rubiconda, é gravida di maschio. In Sicilia, dopo il parto, l'acqua del bagno del maschio si getta nella via, della femmina nel cesso o in altro posto dentro il limite della casa ( Pitrè ), il che ha fatto nascere la credenza dell'impurità della femmina. Nel Canavese se la prima nascita dell'anno é d'un maschio la raccolta della canapa sarà buona e invece scarsa se nasce una femmina. Nel Friuli le campane della Parrocchia suonano solo se si porta al battesimo un maschio, ed infine in Campania il padre cui nasce per prima una bambina é, per atto di giustizia popolare, condotto in giro a dorso di un somaro. Con buona pace delle femministe. Ciao, Franco.
RispondiEliminaNculu cumba' quanda fatica ! mejo la vita de adesso!
RispondiEliminaQuandi nu capiscono che benessere che vivimmo mo'! Quando e bello a dormi' e a ripusasse e poi magna e bive alla faccia delu' tempo passato ,quanta sofferenza e quanta fame e miseria li murtaci loro!W la modernita'
RispondiEliminaMagnate e biite e jafffnculu tutte le ttradiziuni de sti scemi!
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